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- Title
Nutrizione, omega-3 e cancro.
- Authors
Mazza, Alberto; Rubello, Giovanni; Mazza, Giulia
- Abstract
È ben assodato che una dieta con alimenti ad alto indice glicemico, di proteine animali e di acidi grassi saturi, favorisce lo sviluppo del cancro. Al contrario, un'alimentazione ricca di frutta, verdure, legumi e l'uso d'olio extravergine d'oliva e di pesce ad alto contenuto in acidi grassi polinsaturi (PuFA), che nel loro insieme costituiscono la base della nota dieta mediterranea, sembra svolgere azioni preventive sul cancro. In particolare i PuFA della serie omega-3, oltre al loro noto ruolo ipo-lipemizzante e di riduzione dell'incidenza degli eventi coronarici fatali, da alcuni anni sono alla ribalta della ricerca scientifica internazionale per la loro capacità di modulare i complessi meccanismi bio-molecolari del cancro, evidenziati in numerosi studi clinici ed epidemiologici. Tuttavia, i dati della letteratura scientifica hanno offerto risultati alquanto contrastanti, tanto che gli omega-3 hanno dimostrato avere un'associazione talora diretta, inversa o addirittura nulla sul rischio di cancro. Tali differenze sembrano derivare da alcuni bias metodologici e procedurali nei diversi studi dove è stata testata la loro efficacia, dalla diversa dose utilizzata e dall'ampia variabilità individuale circa la bio-disponibiltà raggiunta durante il trattamento con omega-3. Oggigiorno, quest'ultima dovrebbe in parte essere migliorata grazie all'introduzione in commercio di prodotti contenenti omega-3 di alta qualità per i quali l'industria farmaceutica, in particolare italiana, ha notevolmente investito per offrire al consumatore prodotti efficaci e sicuri. Nella pratica clinica è ormai ampiamente condivisa l'opinione che gli omega-3 sono efficaci nell'influenzare la carcinogenesi, aprendo nuovi scenari nell'ambito della ricerca oncologica dell'uomo. Non vi sono tuttavia al momento evidenze scientifiche definite sull'efficacia degli omega-3 nella prevenzione primaria del cancro, mentre non vi sono dubbi sulle loro capacità di migliorare la prognosi di alcune neoplasie e di essere ottimi coadiuvanti della terapia anti-neoplastica tradizionale. Infine dovrà essere definita - come per la malattie cardiovascolari sia in prevenzione primaria che secondaria - la dose minima efficace ed i targets terapeutici da raggiungere dal trattamento con omega-3 nelle diverse forme di cancro. Tuttavia, per rispondere a quest'ultimo quesito dovremo attendere i risultati di alcuni importanti trials di intervento i cui dati saranno disponibili a breve.
- Publication
Italian Journal of Medicine, 2015, Vol 3, Issue 3, p288
- ISSN
1877-9344
- Publication type
Article